Conflitto d’interessi? Così Forza Italia se lo toglie da solo…

FG_AUTHORS: M5S Senato News

corruzione.jpg C’è chi tenta il tutto per tutto e si fa gli emendamenti per se stesso per sfuggire alle leggi anticorruzione e sulla trasparenza. L’ennesimo tentativo, scoperto dai portavoce di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle, è rappresentato da un emendamento (1.55) al decreto Milleproroghe presentato dei senatori di Forza Italia-Pdl Mandelli (presidente dell’ Ordine dei Farmacisti) e D’Ambrosio Lettieri (Presidente Ordine Farmacisti Bari/Bat) per cercare di sfuggire alle norme sull’ anticoruzione (L. 190/2012 e d. lgs 39/2013) e sulla trasparenza (d. lgs 33/2013). In base a tali norme, gli ordini professionali (enti pubblici non economici) dovrebbe pubblicare sui loro siti istituzionali, oltre a tutta una serie d’informazioni sull’ente (affidamenti, incarichi, gare, ecc), anche i redditi che posseggono, i compensi che percepiscono e tutti gli incarichi che ricoprono, risolvendo eventuali conflitti d’interesse. I loro conflitti d’ interesse sono talmente evidenti (amministratori di enti pubblici e parlamentari) che dovrebbero immediatamente decadere da una carica. Il senatore Mandelli, ad esempio ricopre tali cariche: è Presidente della Federazione Nazionale Farmacisti, presidente dell’ordine dei Farmacisti di Milano, Presidente della Federazione regionale dei farmacisti della Lombardia, consigliere del comune di Monza, componente del Consiglio superiore di sanità, componente di diversi tavoli tecnici presso il Ministero della salute, nonché titolare di farmacie a Monza. Questo emendamento è concomitante anche ad una nota (vedi la foto in basso) che lo stesso Mandelli come Presidente dei farmacisti (pur firmandosi come senatore) ha inviato in risposta ad una circolare del Ministero della Salute che invitava gli ordini ad adeguarsi alle norme sopra citate. Con tale nota il senatore di Forza Italia informa il Ministero, con una sfrontatezza disarmante, che le norme sull’anticorruzione non si applicano agli ordini, millantando pareri di avvocati non ben identificati. Ma se davvero queste norme a Lui non si applicano, perché costui ritiene di doverle emendare con atti che sembrano fatti su misura ? L’emendamento è stato giudicato inammissibile dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato. Mandelli e D’Ambrosio Lettieri ci riproveranno ancora ? L’emendamento 1.55 MANDELLI, D’AMBROSIO LETTIERI: Dopo il comma 14, aggiungere il seguente: «45-bis. Entro il 31 gennaio 2015, gli ordini, i collegi professionali, i relativi organismi nazionali e gli enti aventi natura associativa sono tenuti a recepire, con proprio regolamento, sulla base delle relative peculiarità, i principi generali di cui alla legge 6 novembre 2012, n. 190 e al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33».mandelli.jpg

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